Incoterms

INCOTERMS, acronimo di “International commercial terms” è la lista dei termini utilizzati nel campo delle importazioni ed esportazioni, valida in tutto il mondo, che definisce in maniera univoca e senza possibilità di errore ogni diritto e dovere competente ai vari soggetti giuridici coinvolti in un’ operazione di trasferimento di beni da una nazione ad un’altra.
Ogni singola sigla codificata nell’Incoterms definisce chiaramente chi debba sostenere i costi e sia responsabile in ogni fase del trasporto, per i costi doganali in partenza ed in arrivo, per i costi assicurativi, etc.

Una parte importante è l’indicazione, dopo la sigla, del nome specifico della località geografica, della frontiera o del porto/aeroporto a cui la sigla stessa si riferisce.
Gli Incoterms sono stati ratificati dall’International Chamber of Commerce (ICC) e pubblicati originariamente in lingua inglese con traduzione autorizzata in altre 31 lingue da parte delle varie camere di commercio nazionali.
In questa pagina mettiamo a disposizione la Nostra Tabella Sinottica completa degli Incoterms.

Tabella sinottica-comparativa di Incoterms 2020

  1. Nella presente Tavola, in cui sono rappresentate schematicamente le condizioni di resa delle merci secondo le 11 Regole degli Incoterms 2020, la voce “SPESE” comprende sempre, salvo diversa precisazione, le spese di trasporto. L’EXW, comporta il livello minimo, e il DDP il livello massimo di obbligazioni per il venditore.
    Nell’EXW, il venditore deve solo mettere la merce a disposizione del compratore nei propri locali o in altro punto convenuto. Nel DDP, il venditore deve sdoganare la merce sia all’esportazione sia all’importazione nel Paese di destinazione e deve anche provvedere al suo trasporto sino al “luogo di destinazione convenuto” ove avviene la consegna, con conseguente trasferimento dei rischi; tale luogo può essere situato anche in un qualsiasi punto interno del Paese di destinazione. Tutto ciò vale anche per il DAP, fatta eccezione, ovviamente, per lo sdoganamento all’importazione, che è a carico dell’importatore. Anche nel CPT e nel CIP il “luogo di destinazione” (nel CFR e nel CIF il “porto di destinazione”) può trovarsi all’interno del Paese di destinazione; però, in queste ultime quattro Regole la consegna avviene “alla partenza”, rimettendo la merce al vettore (o primo vettore) e il venditore sopporta il costo (ma non il rischio) per il trasporto della merce a destinazione.
  2. I rischi di perdita o di danni alla merce passano dal venditore al compratore al momento della consegna; se il compratore – o il vettore o altro soggetto che agisce per suo conto – non prende in consegna la merce nel tempo e nel luogo conve-nuto o se il compratore non dà al venditore, in tempo utile, le istruzioni di cui questi abbisogna per provvedere alla conse-gna, i rischi che la merce può correre a partire dalla data (o data ultima) prevista per la consegna ed ogni onere supple-mentare a carico della merce gravano sul compratore, a con-dizione, però, che la merce sia stata individuata quale merce oggetto del contratto.
  3. Il venditore è tenuto ad assicurare la merce solo nelle Re-gole CIF e CIP, secondo quanto prescritto in tali Regole; ven-ditore e compratore possono, ovviamente, pattuire una coper-tura più ampia di quella prevista nelle predette due Regole; possono anche provvedere, ciascuno per proprio conto, ad as-sicurare la merce per la tratta di rischio di rispettiva spettanza, qualunque sia la Regola utilizzata.
  4. Nelle Regole CPT-CIP-DAP-DDP-CFR-CIF le spese di sca-ricazione sono a carico del compratore.
    Esse invece gravano sul venditore se inserite nel contratto di trasporto, da questi stipulato a sue spese.

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